Pio Federico Roversi

Ruolo: Relatore
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ABSTRACT DELL’INTERVENTO
La Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni (COM 846/2020 del 18.12.2020) e le “Raccomandazioni agli Stati membri sui relativi piani strategici della Politica Agricola Comune”, riconoscono i legami inscindibili tra persone sane, società sane e un pianeta sano”. In tale quadro generale si evidenzia che un equilibrato sviluppo socio-economico e una gestione realmente sostenibile delle risorse alimentari e dell’ambiente non può prescindere dalla ricerca di innovative strategie di difesa fitosanitaria da fitofagi e patogeni che minacciano i principali sistemi agricoli e le foreste.

Ai cambiamenti climatici in atto che stanno determinando con frequenza crescente comparse massali e conseguenti danni da parte di organismi e microrganismi indigeni si stanno infatti affiancando con ritmo crescente a causa dell’incremento esponenziale degli spostamenti di persone e merci tra Paesi e Continenti introduzioni accidentali introduzioni accidentali di insetti, nematodi, acari, funghi, virus e batteri alieni dannosi alle piante agrarie, forestali e ornamentali. Valga per tutti l’esempio della cimice asiatica Halyomorpha halys e la sua incontrollata diffusione epidemica per la quale le stime delle organizzazioni del settore frutticolo del centro nord Italia hanno registrato in anni recenti perdite drammatiche accompagnate ad un pericoloso aumento nell’uso di insetticidi ad ampio spettro con pesanti ricadute ambientali. Non risulta esente da questi fenomeni di degrado il settore forestale e quello del verde ornamentale su cui tanto si sta puntando per una riqualificazione delle città e mitigazione delle ondate di calore.

Nei prossimi anni il nostro Paese dovrà affrontare sfide strategiche nel contesto di un Europa proiettata verso un modello di società che pone al primo posto percorsi di sostenibilità, nei quali anche l’agricoltura, i prodotti agricoli, la gestione delle foreste e delle aree naturali e i programmi di ampliamento del verde nelle città, dovranno essere declinati in funzione della tutela della salute dei cittadini, della inversione della perdita di biodiversità, della neutralità climatica e dell’aumento di competitività per un’Unione più ecologica, digitale e resiliente.
Ma non è aumentata solo la necessità di contrastare le introduzioni accidentali in quanto è sempre più pressante anche l’esigenza per le produzioni agricole nazionali di assicurare l’assenza nei carichi in partenza di specie nocive per le quali vari Paesi terzi adottano il blocco delle merci.

In tale contesto alla necessità di una continua elaborazione e affinamento delle strategie e strumenti di difesa fitosanitaria a basso impatto ambientale si affianca la necessità di curare la preparazione dei nuovi laureati e l’aggiornamento continuo di professionisti e funzionari di enti pubblici impegnati nel settore della Difesa Fitosanitaria delle piante e dei prodotti vegetali.

La tematica del trasferimento delle innovazioni e della preparazione delle nuove generazioni nel campo della Difesa Fitosanitaria, fornendo gli strumenti per diventare un punto di riferimento per una corretta ed efficace gestione sostenibile dei sistemi agro-forestali, richiederà uno sforzo al mondo dell’insegnamento per assicurare accanto a solide competenze fitopatologiche e fitoiatriche da maturare anche con esperienze di campo percorsi di preparazione sulle potenzialità e le modalità d’uso delle innovazioni tecnologiche.

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