
ABSTRACT DELL’INTERVENTO
Uno degli obiettivi più importanti da realizzare per migliorare la qualità della vita degli abitanti delle nostre città è certamente la valorizzazione dei luoghi in cui si vive. Una grande opportunità viene offerta dalla rigenerazione urbana non solo come rigenerazione del patrimonio edilizio e urbano, ma anche come occasione per rigenerare e realizzare nuovi spazi pubblici e nuove aree verdi e incrementare la presenza della vegetazione. Elementi sostanziali alla rigenerazione delle nostre città vertono non solo sull’adozione di politiche urbanistiche e ambientali innovative, ma anche sull’applicazione di tecnologie e soluzioni progettuali che aumentino la sostenibilità e il comfort ambientale.
Il verde tecnologico (o architettonico) strettamente connesso agli edifici, che include tetti verdi, pareti verdi e verde verticale indoor, rappresenta una soluzione multifunzionale capace di rispondere efficacemente alle sfide ambientali, urbane e climatiche contemporanee. Numerosi studi scientifici internazionali evidenziano come questi sistemi offrano una vasta gamma di benefici, con impatti positivi sia a scala edilizia che urbana. Le soluzioni basate sulla natura applicate agli edifici possono risolvere un’ampia gamma di sfide nell’ottimizzazione edilizia e nello sviluppo urbano.
I tetti verdi, estensivi, intensivi leggeri e intensivi (Norma UNI 11235), contribuiscono in modo significativo alla mitigazione delle temperature superficiali e al raffrescamento evaporativo, riducendo l’effetto isola di calore e migliorando l’efficienza energetica degli edifici.
Le pareti verdi (non c’è una Norma UNI, ma Linee Guida) includono sistemi modulari e rampicanti su struttura, forniscono benefici simili, seppur inferiori, offrendo protezione termica, ombreggiamento, isolamento acustico e filtrazione degli inquinanti atmosferici. A livello urbano, contribuiscono a ridurre le temperature estive e a migliorare il comfort microclimatico.
Nel loro insieme, queste soluzioni contribuiscono alla resilienza climatica delle città, promuovendo un approccio integrato alla sostenibilità urbana e al benessere umano. Sebbene la redditività economica dipenda dal contesto e dalla scala, il verde tecnologico/architettonico rappresenta un investimento strategico, supportato da crescenti evidenze scientifiche e sempre più riconosciuto nelle politiche urbane e ambientali.
La qualità urbana, intesa anche come qualità ecosistemica, non può prescindere dalla vegetazione e la città deve essere assoggettata il più possibile a comportamenti biomimetici, per ridurre gli impatti generati dall’uomo sull’ambiente.
CHI È
Andrea Di Paolo, Dottore Agronomo, laureato in Scienze Agrarie (UNIBO), Architettura del Paesaggio (UNIFI) e Scienze e gestione della natura (UNIBO).
Dal 1996, con studio a Modena, si occupa come libero professionista di pianificazione territoriale, progettazione paesaggistica e riqualificazione di spazi verdi, parchi e giardini storici e contemporanei in Italia e all’estero, nonché di rigenerazione urbana con la natura.
Fa parte di diverse Commissioni pubbliche, tra le quali: Commissione qualità del paesaggio della Regione Emilia Romagna, Comitato Tecnico Scientifico di Kepos (Assoverde), Comitato PTE presso AESS, nonché CDN dell’Associazione Italiana Verde Pensile. Relatore in oltre cento Convegni e Corsi in diverse parti d’Italia, tra i quali Floriade 2022 (Paesi Bassi), EXPO 2015 Milano, World Forum On Urban Forests Mantova, Ecomondo Key Energy Rimini, Forum Internazionale “Ecotechgreen Padova, Greener Cities for more efficient ecosystem services in a climate changing world Bologna, Green Infrastructure: Nature based solutions for sustainable and resillient cities Orvieto, Settimana della Bioarchitettura Modena. Ha vinto premi e beneficiato di segnalazioni di merito in diversi concorsi nazionali.
È autore di cinque libri, ha curato due pubblicazioni e scritto oltre cinquanta articoli tecnici pubblicati su riviste specialistiche a tiratura nazionale e internazionale (bilingue).