ABSTRACT DELL’INTERVENTO
L’agricoltura e la zootecnia hanno due mission: 1) produrre cibo; 2) salvaguardare l’ambiente.
Da migliaia di anni l’uomo coltiva i campi e alleva gli animali in equilibrio con l’ambiente, ma nelle ultime decadi questo equilibrio in alcune aree del pianeta non è più garantito e la resilienza della natura è a rischio.
Dai 3 miliardi di persone al mondo degli anni ’60 (di cui 1 solo era abitante nelle città) siamo passati agli oltre 8 di oggi (di cui oltre 4,5 nelle città), con previsione di arrivare a 10 nel 2050 (di cui 7 nelle città).
Che sistemi agrozootecnici adottare per dare cibo a tutte queste persone a fronte di una continua diminuzione (per erosione, desertificazione, salinizzazione, minori piogge, ecc.) del suolo coltivabile? Come frenare l’urbanesimo e garantire la sovranità alimentare sul pianeta?
Tutto parte dalla dieta umana che si desidera avere, ma al riguardo ci sono enormi differenze tra Paese e Paese: non è sufficiente produrre abbastanza cibo, serve anche la disponibilità economica per acquistarlo.
La “sostenibilità” quindi dev’essere anzitutto sociale, ancorché economica e ambientale.
Oggi quasi la metà della popolazione mondiale vive in condizioni di povertà se non di miseria. Il tasso di crescita della popolazione povera è molto più alto di quella ricca, per cui ogni anno aumenta il divario tra ricchi e poveri nel mondo. La popolazione dei Paesi a minor reddito chiede sempre più alimenti di origine animale, ad alto valore nutritivo.
Come produrli in quantità, qualità e costo compatibili?
Questa la sfida per tutti noi, agronomi in primis.
L’efficienza di produzione di alimenti di origine sia vegetale sia animale dev’essere aumentata, riducendo gli scarti e gli impatti ambientali; questo sia nelle aziende intensive sia in quelle estensive.
Ben vengano in tal senso tecniche moderne sia genomiche che meccanico/digitali per attuare un’agricoltura e zootecnia di precisione. Ben vengano anche progetti di sviluppo agricolo nei Paesi del Sud del mondo che possono aumentare la produzione di cibo locale riducendo la dipendenza dall’estero di quei Paesi.
CHI È
Gianni Matteo Crovetto, Professore Ordinario del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia della Università degli Studi di Milano
Si occupa e svolge ricerche soprattutto nel campo della valutazione del valore nutritivo di alimenti zootecnici (foraggi e concentrati) e della nutrizione e alimentazione di bovini da latte e di suini, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale di tali produzioni.
Già Direttore dell’Istituto di Zootecnia Generale (Facoltà di Agraria di Milano) tra il 2003 e il 2007 e Presidente per 20 anni della o.n.g. CeLIM Milano che opera con progetti di Sviluppo agricolo in alcuni Paesi dell’Africa, dei Balcani e del Medio Oriente.