PROGRAMMA DELLA TESI 3
Giovanni Greco, Consigliere Nazionale CONAF inquadra il documento di sintesi del gruppo di lavoro CONAF (Alessandrelli, Greco, Negroni), risultante degli appuntamenti di avvicinamento al Congressso che si sono tenuti in questi mesi.
ore 16.10 Barbara Negroni, Consigliera Nazionale CONAF modera i relatori che offrono spunti di riflessione con le loro esperienze nazionali e internazionali.
ore 16.55 Presentazione delle case history dei colleghi
ore 17.40 Dibattito
ore 18.10 Claudia Alessandrelli, Consigliere Nazionale CONAF chiude la terza sessione
Abstract
La transizione ecologica nella pianificazione urbana rappresenta una delle sfide più urgenti e complesse delle città contemporanee. La crescente urbanizzazione, l’aumento delle emissioni ed il consumo di suolo richiedono un ripensamento radicale degli strumenti di pianificazione e di gestione dello spazio urbano.
In questo contesto, i Dottori Agronomi ed i Dottori Forestali svolgono un ruolo strategico: le loro competenze su suolo, biodiversità, acqua ed ecosistemi consentono di progettare città resilienti, inclusive e sostenibili.
La sessione pone al centro il valore delle infrastrutture verdi e blu, del verde tecnologico e della tutela dei diritti emergenti, come quello all’ombra, collegandoli ai principi di equità sociale, partecipazione e parità di genere.
I contributi dei relatori arricchiscono la riflessione con approcci complementari:
- Pierre Passarella illustra il Piano Urbanistico Generale dell’Unione Reno, Lavino e Samoggia, esempio concreto di pianificazione intercomunale orientata alla città verde.
- Isabelle Anguelovski evidenzia il duplice volto della rigenerazione urbana green, che può generare gentrificazione, richiamando la necessità di strumenti per garantire giustizia ambientale.
- Andrea di Paolo approfondisce i benefici ecologico-ambientali del verde tecnologico/architettonico, dimostrandone l’efficacia nella resilienza climatica.
I “case history” illustrati da Maurizio Petrillo, Sabrina Diamanti e Marcella Minelli mostrano esperienze territoriali di pianificazione del verde e di ecoquartieri, capaci di integrare natura, innovazione e inclusione.
La discussione conferma che nessuna disciplina, da sola, può affrontare la complessità della transizione urbana.
La sinergia di saperi, la valorizzazione della professione e il riconoscimento dell’equo compenso emergono come condizioni indispensabili per costruire città giuste, vivibili e radicate nella conoscenza tecnico-scientifica.
Declaratoria
I Dottori Agronomi e i Dottori Forestali sono figure professionali centrali nella transizione ecologica e nella pianificazione urbana sostenibile. Grazie alle loro conoscenze e competenze su suolo, acqua, vegetazione, biodiversità ed ecosistemi, essi contribuiscono a costruire città più resilienti, vivibili ed inclusive.
Il loro intervento professionale permette di:
- progettare e gestire infrastrutture verdi e blu, parchi, corridoi ecologici ed aree naturalistiche come componenti strutturali della città;
- promuovere pratiche innovative quali il rinverdimento diffuso, la depavimentazione, la creazione di reti ecologiche urbane e la tutela del nuovo diritto all’ombra quale garanzia di comfort climatico ed equità ambientale;
- sviluppare sistemi di verde tecnologico ed architettonico (tetti e pareti verdi, verde verticale indoor) che migliorano la qualità ambientale, la salute ed il benessere dei cittadini;
- valorizzare i servizi ecosistemici ed i benefici sociali, culturali ed economici legati al verde urbano, orientando le scelte di pianificazione verso un equilibrio tra uomo e natura.
La loro azione professionale non si limita all’aspetto tecnico, ma assume una valenza culturale e politica: ogni albero piantato, ogni giardino progettato e ogni piano del verde redatto rappresentano scelte che incidono sulla salute pubblica, sulla coesione sociale e sull’identità stessa dei luoghi.
In questo quadro, i Dottori Agronomi ed i Dottori Forestali:
- garantiscono un approccio scientifico e multidisciplinare capace di affrontare la complessità della transizione climatica, ecologica ed energetica;
- favoriscono una pianificazione che integra aspetti ambientali, urbanistici e sociali promuovendo giustizia ambientale, inclusione sociale e parità di genere;
- contribuiscono a costruire spazi urbani più equi, accessibili e sicuri per le generazioni presenti e future, con particolare attenzione ai bisogni di bambini, anziani e donne.
Il riconoscimento delle competenze dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, la definizione chiara degli ambiti professionali e la garanzia di un equo compenso quale remunerazione per le attività svolte sono condizioni indispensabili per assicurare qualità, visione e coerenza negli interventi di rigenerazione urbana.
Difendere e valorizzare la professione significa dunque tutelare l’interesse pubblico, rafforzare la resilienza delle città e garantire benessere e giustizia per l’intera collettività.





