Tesi 2: Territori e nuovi sistemi produttivi sostenibili

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Abstract

L’ottimizzazione dei sistemi produttivi dovrà essere guidata non da semplici obiettivi quantitativi o economici, ma le scelte in futuro dovranno considerare sistemi di valutazione complessi con una risultante che garantisca la conservazione delle risorse irriproducibili ed il benessere di lungo periodo dell’uomo e degli animali.
È questa la sfida della sostenibilità che dovrà essere declinata in ogni ambito nelle scelte destinate a costruire un sistema produttivo primario in equilibrio con le risorse e con il territorio.

La convenienza dei processi produttivi vista nell’ottica economica o produttivistica non è più sufficiente ed in ogni valutazione dovranno essere considerati gli effetti di ciascuna scelta sulla salute dell’uomo, sulla integrità delle risorse territoriali e sulle specie che vivono in equilibrio con l’intero sistema. Le nuove tecnologie dovranno essere favorite e sviluppate in funzione del miglioramento dei processi produttivi in sistemi più stabili.

I sistemi produttivi sostenibili si riferiscono alla capacità delle imprese agricole e delle industrie agroalimentari di produrre beni e servizi con in modo che il loro impatto ambientale sia minimizzato e le risorse naturali vengano utilizzate in modo efficiente.
Le produzioni vegetali e animali, e la distribuzione dei prodotti agroalimentari rappresentano una delle sfide più importanti per la sostenibilità, poiché implicano l'uso di risorse naturali, la gestione dei rifiuti, le emissioni e l'impatto sulle comunità locali. È necessario, pertanto, applicare nuovi modelli produttivi che integrino la salute del pianeta con quella delle persone.

L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione stanno giocando un ruolo fondamentale nei sistemi dell'agricoltura sostenibile.
Attraverso l'uso di droni, sensori, intelligenza artificiale e big-data vengono monitorate e ottimizzate le pratiche agricole favorendo tecnologie innovative a basso impatto ambientale, come le varie applicazioni dell’agricoltura di precisione per ridurre il consumo di acqua, l’impiego di fitofarmaci e fertilizzanti chimici. Sensori IoT, stazioni meteo digitali, immagini satellitari combinati con modelli predittivi aiutano a ridurre ulteriormente l’uso della chimica per la difesa fitosanitaria delle colture, consentendo interventi sempre più mirati, migliorando l’efficienza ed ottimizzando la gestione delle risorse.

I nuovi criteri di sostenibilità codificati dai principi ESG costituiscono i nuovi paradigmi di riferimento dei sistemi produttivi anche agricoli in grado di condizionare gli approcci strutturali dell’economia ed i valori patrimoniali agricoli. L’obiettivo primario della riduzione dei livelli emissivi di gas ad effetto serra (GHG) ha già avuto un forte impatto nei sistemi zootecnici ma resterà prioritaria la ricerca di nuove azioni in grado di controllare le emissioni attraverso l’ottimizzazione della nutrizione animale, il rispetto del benessere animale, la corretta gestione degli effluenti di allevamento, la riduzione dell’uso di azoto.

Il contributo attivo dell’agricoltura sulla riduzione dei GHG nell’atmosfera è già significativo nell’ambito della produzione di energia da fonte rinnovabile attraverso la valorizzazione energetica degli effluenti zootecnici, degli scarti e di altre biomasse non alimentari nell’ambito un circuito virtuoso del settore agroalimentare. Anche la massimizzazione dell’utilizzo di energia solare nei sistemi agrivoltaici, nel rispetto dell’integrazione e prevalenza delle colture tradizionali, potrà costituire un vantaggio in condizioni di forte limitazione ambientale.
Il ruolo attivo dei sistemi agricoli nel ciclo carbonio troverà la sua valorizzazione ottimale nell’adozione di nuove tecniche agronomiche in grado di favorire il sequestro del Carbonio nei suoli nella nuova frontiera delle Carbon Farming.

L’economia circolare può migliorare l’efficienza dei sistemi produttivi in quanto si concentra sulla chiusura del ciclo produttivo, dove i rifiuti di un processo diventano risorse per un altro. Così i residui agricoli possono essere riutilizzati come compost o come biomassa per la produzione di energia.
Le aziende agricole ed i territori, con la sensoristica e l’efficienza energetica, si stanno trasformando in “smart cities/smart-farming” creando nuovi modelli di produzione basati sull'innovazione e la tecnologia per la gestione intelligente delle risorse (acqua, suolo, energia, materiali).

Sarà necessario garantire la sufficiente disponibilità di cibo nel prossimo futuro, atteso l’incremento della popolazione mondiale, ed è sempre più pressante la richiesta da parte dei consumatori di avere a disposizione cibi salubri e genuini. Pertanto, occorre intervenire sui processi produttivi delle materie prime facendo in modo da coniugare i principi della sostenibilità con la garanzia di qualità del prodotto finito.

Declaratoria

I dottori agronomi ed i dottori forestali saranno quindi sempre più legati al ruolo di professionista di riferimento nella revisione, nella progettazione e nella valutazione di processi e strutture produttive agricole e agroalimentare; dovranno essere in grado di dare risposte ai nuovi approcci di mercato in continua evoluzione e attenti non più solo agli aspetti produttivi ma anche agli aspetti salutistici e di conservazione delle risorse territoriali con particolare riguardo a quelle irriproducibili.
In quest’ottica, le politiche pubbliche, l’innovazione tecnologica, e la collaborazione tra vari attori (governi, imprese, professionisti Dottori Agronomi e Dottori Forestali e cittadini) sono elementi chiave per raggiungere obiettivi di sostenibilità a lungo termine. Fondamentale sarà anche promuovere la consapevolezza sui benefici della sostenibilità nei consumatori, attraverso l'educazione alimentare e il supporto a scelte di consumo più responsabili.
Un approccio integrato è fondamentale per affrontare le sfide globali, come i cambiamenti climatici e la crescente domanda di cibo, in modo equo, sicuro e duraturo promuovendo la giustizia sociale e favorendo la salute e la crescita delle comunità e dei territori.

Coordinatori

Relatori

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